GLI ALBUM DELLE NUOVE PROPOSTE

SANREMO 2013

Essendo passati molti mesi da Sanremo 2013 (ed essendo già vicini alla definizioni del nuovo cast per il 2014) mi limiterò a brevi cenni delle emozioni/sensazioni/idee scaturite dall'ascolto degli Album delle Nuove Proposte 2013.
A mio avviso il disco più interessante è stato quello di Andrea Nardinocchi (voto 8) che mi ha fatto apprezzare un modo di fare musica che di solito non è molto visino ai miei gusti. Il suo uso dell'elettronica (mai troppo invadente)  e la sia vicinanza a generi attualmente in voga oggi non rendono meno gradevoli le sue canzoni. Buoni alcuni suoi testi ma la mia preferita rimane "Un posto per me",seguita dal pezzo sanremese.
Buono anche l'album di Antonio maggio (voto 7), capace di produrre brani di musica realmente "leggera" ma non per questo insulsa. Uno dei pochi ad avere anche un discreto successo estivo al (per il resto penoso MUSIC SUMMER FESTIVAL).
Gradevole anche il Cd "Poppins" (voto 7) di Renzo Rubino, capace di personalizzare sin da subito un approccio musicale "multi-genere" e variare dalla quasi banale "Pop" ad altri brani come la sanremese Il Postino (amami uomo). 


SANREMO 2012

CELESTE GAIA "MILLIMETRO"

Questo album non potrà certo essere considerato il più rivoluzionario degli ultimi anni ma la giovane cantante si presenta con brani ben costruiti e con una scelta di suoni e parole che tendono a restare in testa.
In altri tempi un brano come "Carlo" sarebbe diventato un vero e proprio tormentone e "Io devo diventare una persona normale"avrebbe avuto analogo destino, magari in un'assolata estate dominata dal mitico Festivalbar e non dall'assoluto vuoto dei Wind Music Awards.
Non male anche "Hai ragione tu", " Indirizzo nuovo" col suo andamento venato di country e "Strade.Milano", brani che non delineano certo capolavori ma sicuramente un buon artigianato pop che ha il pregio di non cercare mai di andare oltre i propri limiti.
Roberto Palumbo

TRACKLIST:
"Carlo"
"Indirizzo nuovo"
"Io devo diventare una persona normale"
"Strade. Milano"
"Ironia fotografia"
"Hai ragione tu"
"Aspetto te"
"Biglia"
"Mi chiamo Alice"
"Bianconiglio"



GIULIA ANANIA "GIULIA ANANIA"


Al termine dell'ascolto del suo Cd tracciamo un bilancio: la Anania non è male come autrice (si fece conoscere per un brano scritto per Emma lo scorso anno) ma come interprete non ci convince pienamente.
Se si possono considerare buoni il singolo sanremese e la successiva "La bella stagione" (orecchiabile) , l'album non decolla del tutto nei brani successivi. Non manca il talento, di conseguenza si può ritrovare una buona versione di "E' scesa ormai la sera" di Gabriella Ferri, però nel suo complesso il CD ha il difetto di non avere sette brani tutti memorabili e si viene presto colti dal bisogno di saltarne qualcuna. Ad ogni modo, continuando a migliorarsi, Giulia Anania potrebbe trovare la sua strada e arrivare al definitivo successo: la stoffa sembra non mancarle. 

TRACKLIST
1) La mail che non ti ho scritto
2) La bella stagione
3) Marta (la camera dei sogni)
4) Petali
5) Il cigno (i sintomi dell'amore)
6) Velenosa
7) E' scesa ormai la sera

ERICA MOU "è" (REPACK SANREMO 2012)

Uno dei talenti migliori rivelatasi nella ultima edizione del Festival di Sanremo è senz’altro quello di Erica Mou.
L’impatto della giovane cantante pugliese è stato degno di quello che, una quindicina d’anni fa, ebbe la siciliana Carmen Consoli.
Al rock poi stemperato in una decisa svolta cantautorale della “cantantessa” siciliana, la Mou risponde con quello che al momento viene definito “indie pop”.
Il suo è un modo di fare canzoni che mette l’ascoltatore di fronte ad un primo obbligo: ascoltare non superficialmente una canzone.
Solo attraverso questo esercizio, infatti, l’ascoltatore potrà godere appieno dei pregi delle canzoni di questa promettente artista, che non a caso ha conquistato le attenzioni della Sugar di Caterina Caselli,e partecipando all’ultimo festival di Sanremo nella sezione Giovani, ha vinto addirittura il premio della Critica dedicato a Mia Martini.
Oltre alla splendida riflessione sul rapporto col tempo che Erica Mou ha portato a Sanremo (con “Nella vasca da bagno del tempo”), si segnalano le splendide “Oltre” , “Giungla”, oltre alla traccia intitolata “ La neve sul mare”, già scelta un paio di anni fa nella compilation “La leva cantautorale degli anni Duemila”. Non meno degna di nota la “title track”, oltre alla coinvolgente versione di Don’stop (successo dei Fletwood Mac del 1977), da tempo canzone dello spot di un famosa azienda fornitrice di energia.
Roberto Palumbo

TRACKLIST

1) NELLA VASCA DA BAGNO DEL TEMPO
2) OLTRE
3) GIUNGLA
4) TORNO A CASA (LASCIAMI GUARDARE)
5)VORREI DIRTI UN SACCO DI COSE ADESSO
6) LA NEVE SUL MARE
7) E'
8) E'
9) EPICA
10) VIVERE SUL TUO COLLO
11) HAREM
12) E MI
13) DON'T STOP

ALESSANDRO CASILLO "E' VERO"

Una premessa: la musica di Alessandro Casillo, per età e formazione culturale, mi piace abbastanza ma non mi entusiasma. Prendersela con lui, massacrando il suo lavoro è però un esercizio che lascio a critici snob o senza scrupoli.
Il ragazzo è bravo, dal vivo lo ha già dimostrato più volte, e non credo possa essere considerato un peccato originale il cantare canzoni adolescenziali. Casillo si rivolge a un pubblico molto ben definito che lo ama. Punto!
Col brano sanremese ha coniugato l'amore in chiave adolescenziale, con un brano ben confezionato. Deludente, al contrario, il singolo successivo (Mai), brano in cui l'impressione è che non sia stato trovato il buon amalgama tra gli elementi della canzone.
Non male l'allegro brano "Raccontami chi sei" (primo singolo di un certo successo del giovane cantante).
Romantica "Tu ci sei", seguita dalla positiva "E' già così"; in definitiva 11 canzoni ben scritte e arrangiate, per un album che riesce a non annoiare mai l'ascoltatore.
Risulta è piuttosto bella, in conclusione, la cover finale di Tarzan Boy, brano che è stato un tormentone della mia infanzia, nella versione originale di Baltimora). i produttori riescono a trovare un buon punto di incontro tra il rispetto che si deve al brano originale e l'esigenza di attualizzare i suoni. 
Mix più che riuscito!

MARCO GUAZZONE "L'ATLANTE DEI PENSIERI"

Marco Guazzone sta al Festival del 2012 come Raphael Gualazzi stava a quello del 2011. 
L'assunto parte dalla considerazione della qualità complessiva della sua proposta anche se il pubblico non ha tributato all'album di Guazzone il buon successo di vendite riservate all'artista di casa Sugar dodici mesi fa.Li accomuna anche il fatto di cantare brani sia in italiano sia in inglese, esempio di propensione al mercato estero che sempre più deve caratterizzare anche i nostri giovani artisti.
L'inizio dell'album è davvero sorprendente, con il brano strumentale "Silent night" che potrebbe sembrare la colonna sonora di un'avventura fantascientifica. Segue  "Atlas of thoughts", medio-tempo ricco di fascino e capace di strizzare l'occhio ai gruppi internazionali emersi negli ultimi anni 
Disimpegnate (ma scritte con grande qualità) la successiva "Sabato simpatico" e "Les Paul", che testimoniano la capacità di saper scrivere brani "pop" nel senso più originario del termine.
"Exetuoire" è un brano con momenti rock quasi scatenati, "Guasto", invece, è un brano che ha saputo crescere nella considerazione personale di chi scrive, pur non avendo impressionato ai primi ascolti durante il concorso SanremoSocial.
Stilisticamente poco definibili (e di media qualità ) "Rodby" e "Oramai", cui si può aggiungere  "Il principe Davide",  parzialmente deludente considerato la qualità complessiva di tutto l'album.
Il colpo d'ala finale, infatti, è dato dalla conclusione dell'album, con "Cani randagi" e ancor di più con  "La mia orchestra", brano sapientemente dosato, in cui la voce sembra essere uno degli strumenti dell'orchestra di cui si canta. L'intreccio riesce davvero ad emozionare, dando l'idea delle potenzialità su cui l'artista potrà lavorare per provare a entrare nel novero dei grandi della musica italiana. 
L'obiettivo di produttori e pubblico potrebbe essere quello di spostare la linea di demarcazione del pop, non relegandolo alla melassa filo-televisica cui le nostre orecchie si stanno sempre più maledettamente abituando.

Tracklist:
  • Silent movie
  • Atlas of thouhghts
  • Sabato simpatico
  • Exeutoire
  • Guasto
  • Il principe Davide
  • Rødby
  • Les Pauls
  • Oramai
  • Antidote
  • Cani randagi
  • La mia orchestra

BIDIEL "CENTO LUCI"

Dei Bidiel dirò subito cosa gradisco: il lato musicale.
Il loro sound e più che interessante e mi sembra buona la ricerca di contemporaneità ma chiaramente ispirata ai brani in voga negli anni a cavallo tra la fine dei Sessanta e l'inizio dei Settanta.
Quello che gradisco poco è la voce troppo acerba del cantante (soprattutto dal vivo).
Analizzando i brani, la sanremese "Sono un errore" contiene tutto il meglio della caratteristiche di questi ragazzi. Il brano è dotato di una freschezza non riscontrabile in tutti i brani successivi.

Tracklist:
  • Abbracciami
  • Nessuno
  • Arsenico
  • Cento luci
  • Il treno
  • Sono un errore
  • Polvere
  • Oltre
  • Margot
  • Senza pietà
  • Mia dolce strega

IO HO SEMPRE VOGLIA "IO HO SEMPRE VOGLIA"

Brevità (nel senso positivo che ha a che fare con l'essenzialità) e un certo gusto musicale caratterizzano le canzoni del gruppo pugliese capitanato da Vittorio Nacci.
Oltre alla bella "Incredibile" (portata sul palco dell'Ariston), si segnalano la precedente "Voglia" e "Ruvida", in cui anche affiora anche una certa ricerca di qualità dei testi. Non male anche il singolo che è uscito nel periodo estivo (Non c'è verità), nel quale però il ritornello sembrerebbe meno importante di quanto avrebbe potuto o dovuto  essere 
L'album sembra avere qualche momento meno riuscito nella parte centrale (parzialmente "Guai e stile" e "Autodistensione", discreta però nel testo).
Affascinante, seppur con un andamento tutto particolare il brano "Meglio di me" e la vivace "Assurdo".
Molto buona, a mio avviso, la trade di brani dal titolo breve: "Lei", Io " e "Sono", capaci di imprimere di riportare un certo marchio di qualità all'intro album nel quale i ragazzi pugliesi, non volendo togliersi la possibilità di sperimentare, stavano forse rischiando di perdersi.
Conclude "Capita", brano più lungo dell'album ma comunque sotto i quattro minuti, nella quale il gruppo sembra voler testare la propria capacità di ricerca. Gli "io ho sempre voglia" riescono pienamente nell'intento di  integrarla al loro buon pop-rock di base e danno l'idea di essere determinati a continuare la loro crescita dopo questi primi riscontri positivi.

Tracklist:
  • Incrediibile
  • Voglia
  • Ruvida
  • Non c'è verità
  • E no!
  • Guai e stile
  • Autodistensione
  • Meglio di me
  • Assurdo
  • Lei
  • Io 
  • Sono
  • L'autostrada

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